Sebbene Venezia non sia più la poderosa Repubblica che fin dal Medio Evo esercitò una enorme influenza in Italia e nel mondo allora conosciuto, conserva ancora e sempre la sua sontuosità e la sua gloria. Venezia è unica al mondo: i suoi palazzi, le sue chiese, i suoi campanili emergono dalle acque lagunari in una successione di immagini irripetibili, un insieme di isolotti separati da canali e canaletti che confluiscono nel Canal Grande. La città possiede un’immagine inconfondibile ed affascinante, realizzazione vivente di un’idea composta da elementi eterei ed inafferrabili quali l’acqua, la luce, la fantasia. Soltanto i pittori osano riprodurli, sollecitati da una sfida che esige intelligenza e comprensione profonde in un vero atto d’amore. E’ un insieme di torrenti di luce, gamme auree che brillano come lustrini sulla cresta delle piccole onde, mentre sinuosi raggi argentati delimitano i bordi dell’acqua nei suoi mulinelli. Un artista, nostro contemporaneo, ne ha subito l’incanto: è il pittore che vive a Genova Gino Borlandi, presente da decenni in alcune delle più importanti Gallerie d’Arte d’Italia, Spagna, Regno Unito, Svizzera ed USA che, attraverso la sua arte pittorica, ha voluto testimoniare l’unicità e la poesia di quelle atmosfere indimenticabili, il mistero, le luci e le ombre della città di Venezia. E’ il 1990 quando “el pintor italiano de la tierra del sol” come ebbe a definirlo la stampa spagnola su “LaPrensa Iberica” dipinge la “sua” maestosa Venezia. E così disse di lui un grande scrittore, biografo ufficiale della Famiglia Reale di Spagna. “Con su paleta Borlandi, calitade de elegidos, maravillosa, que le sirve para plasmar los paisajes con contorno donde el azul de la mar se asoma con fuerza, diciendo: “aqui estoy”; y el Pintor, sencillamente, les dice “Pasar”, mientras entorna sus ojos y pone en accion su mano que sostiene la espada del pincel”. In sostanza, il cielo può anche improvvisamente imbrunire ma, grazie alla “meravigliosa tavolozza ed al pennello dell’eletto maestro ligure”, nei suoi dipinti il sole non tramonta mai ed il mare continua a splendere d’azzurro. La prosperità economica e culturale della Venezia di allora favorì le arti, la nascita di grandi Maestri della pittura e della scultura ed ospitò molti artisti italiani e stranieri. Le loro opere andarono ad arricchire palazzi e chiese; nomi immortali quali quelli di Vittore Carpaccio, i Bellini, Giorgione, Paolo Veronese, Tiziano, Tintoretto e moltissimi altri lasciarono a Venezia, smisurato gioiello architettonico, la magica traccia della loro arte, di cui ora godiamo. Ed è proprio partendo da qui che il Maestro Gino Borlandi lancia le sue “20 Opere” veneziane eseguite in quel periodo storico, affinché il mondo culturale odierno gli riconosca l’unicità dei colori, la bellezza, il tratto e l’indimenticabile atmosfera della città lagunare, che lui ha magistralmente interpretato negli anni ‘90.
Although Venice is no longer the powerful Republic that since the Middle Ages exerted an immense influence in Italy and in the world, she now and always retains her splendour and glory. Venice is unique: palaces, churches, bell towers emerge from the lagoon waters in a series of unique images, a set of small islands separated by channels and canals that flow into the “Canal Grande”. Her fascinating image consists of ethereal and elusive elements such as water, light, imagination that only painters dare to copy, prompted by a challenge that requires deep understanding in a true act of love. It is a set of streams of light, shining like golden sequins on the crest of small waves, sinuous silvery rays along the edge of the water. An artist, our contemporary, was charmed by these elements: the painter living in Genoa Gino Borlandi, present for decades in some of the prevailing Art Galleries of Italy, Spain, United Kingdom, Switzerland and USA; around the year 1990 he depicted the uniqueness, the poetry, the mystery, the lights and shadows of the city of Venice. “El Pintor de la tierra del sol”, (the sunny country’s painter) as he was described in the Spanish press on “La Prensa Iberica”, painted “his” majestic Venice. A great writer, official biographer of the Royal Family of Spain, wrote: “Con su paleta Borlandi, calitade de elegidos, maravillosa, que le sirve para plasmar los paisajes y los limites, donde el azul de la mar se asoma con fuerza, diciendo: “aquiestoy”; y el Pintor, sencillamente, les dice “Pasar”, mientras entorna sus ojos y pone en accion su mano que sostiene la espada del pincel”. Basically, the sky can suddenly get dark but, thanks to the “wonderful palette and the brush of the elected master”, in his paintings the sun never sets and the sea continues to shine in blue. The economic and cultural prosperity of Venice at the time favoured the birth of great masters of painting and sculpture and was home to many Italian and foreign artists. Their works enriched palaces and churches of the architectural gem; immortal names such as Vittore Carpaccio, the Bellinis, Giorgione, Paolo Veronese, Titian, Tintoretto, and many others left in Venice the magic track of their art, that we are enjoying. Now, the Master Gino Borlandi launches his “20 Works”, made in that historical period, so that today the cultural world can recognize the uniqueness of colour, the beauty and the unforgettable atmosphere of the “lagoon city” that he has so masterfully rendered in the 90s.
Ilio Masprone
Giornalista